Negli ultimi cinquant’anni, le borse firmate Roberta di Camerino hanno avuto un ruolo di primo piano nel mondo della moda.
Come la loro carismatica stilista, le borse, gli accessori, i complementi e i capi ideati da lei evocano storie, personaggi ed emozioni.

“E’ la prima volta che vedo l’arte nella moda e Roberta di Camerino è stata
una delle più grandi creative italiane della storia della moda”.
(Salvador Dalì)
La leggendaria borsa Bagonghi, fotografata nel 1956 sul braccio di Grace Kelly, ha fatto il giro del mondo con lei essendo riproposta tutt’oggi come uno degli articoli più richiesti del brand.
Una moda apparentemente facile ma caratterizzante, dove la creatività sposa la portabilità, senza cadere nella produzione di massa. Questa è da sempre la mission del marchio Roberta di Camerino: la confezione industriale deve rispettare la manualità, nel taglio o in alcune cuciture e rifiniture, capi per un pubblico ampio ma mai seriali.
Giuliana Coen, in arte Roberta di Camerino, Veneziana di origine e quindi estremamente influenzata dagli elementi decorativi della sua città, si è distinta per avere operato una vera e propria rivoluzione dopo la seconda guerra mondiale: la celebre “rivoluzione del colore e dei materiali” e quest’eredità viene rispettata nelle collezioni odierne. Quelle di Roberta sono le prime borse con un nome, non un numero. Sono nomi ammiccanti, che evocano subito un ambiente o un’epoca, una fantasia, un materiale, un’ispirazione colta o quotidiana, ma sempre seduttive per l’acquirente.
